Chiudi gli occhi.

Immagina l’odore dolce dell’incenso nell’aria, il rumore dei motorini che scivolano tra le risaie, e il verde… un verde così intenso da sembrarti finto. Questo è Bali: un’isola che accoglie, che cura, che sorprende.

Non è solo una meta. È un rituale. Un invito a rallentare, guardarti dentro e lasciarti andare.

Quella volta, non ho scelto io la destinazione. È stata lei a scegliere me. Una foto, una risaia, e una sensazione difficile da spiegare: dovevo andare.

E ci sono andata, con uno zaino sulle spalle e mille pensieri addosso. Ad aspettarmi, il caos gentile dei motorini, erano davvero così tanti come avevo sentito dire…forse anche di più. Ho imparato a muovermi, tra fili elettrici aggrovigliati e incroci caotici.

Poi il viaggio è cambiato.

Dal monte Batur ho visto l’alba abbracciare l’isola. Ho assaggiato il famoso caffè di Luwak…si proprio quello! Ho visto donne balinesi dipingere a mano tessuti che raccontano storie e, danzare nei giorni di festa. Ho camminato tra templi sacri dove il silenzio pesa più di mille parole, e sono stata invitata a partecipare a una cerimonia sacra.

Lì ho capito cosa significa sentirsi accolti, davvero.

Bali è così, ti tocca piano, ma poi non se ne va più.

Senti il fruscio delle palme, il profumo dell’incenso al mattino, il canto lontano di un tempio tra le risaie. A Bali, ogni gesto è sacro, ogni sguardo è un invito a rallentare.

Lasciati guidare e forse, sarà anche per te l’inizio di qualcosa che ancora non sai.

DOVE IL VERDE INCONTRA L’ANIMA

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