LA STORIA CHE PARLA

Chiudi gli occhi.
Immagina canyon scolpiti dal tempo, sabbia che si solleva al tuo passaggio, e pietre antiche che sembrano raccontarti qualcosa, anche nel silenzio.
La Giordania non si visita: si attraversa.
È un viaggio in un altro tempo, un altro ritmo, un altro sguardo.

Un luogo dove la storia non si legge: parla.

Sono partita con la voglia di scoprire.
Volevo vedere con i miei occhi quei luoghi che sembravano appartenere a un altro mondo: millenari, scolpiti nella roccia, immersi in un deserto che sembra Marte.

Davanti al Tesoro di Petra mi sono sentita piccola, non per il suo nome, ma per la sua presenza.
Ho camminato a lungo in quella gola rossa, fino a trovarmi davanti a qualcosa che nessuna foto può raccontare davvero.

Poi la notte nel deserto, sotto un cielo pieno di stelle, fuori dalla tenda, con il silenzio che faceva rumore.
Accanto a me, i beduini dagli occhi intensi, truccati, profondi.
Ho attraversato la Giordania in ogni angolo, assaporato il suo cibo speziato, ho galleggiato nelle acque del Mar Morto e camminato tra rovine e mercati.
È stato anche faticoso, certo ma è stato uno di quei viaggi che ti lasciano il corpo stanco e l’anima accesa.

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