
Sottovalutata, poi amata
Chiudi gli occhi.
Immagina di camminare con il naso all’insù, tra grattacieli che sembrano infiniti, luci che restano accese anche di notte, e una città che pulsa in ogni angolo.
New York non ti chiede nulla. Ti prende e basta.
È ritmo, è suono, è respiro veloce. È la città che non dorme mai.
E che, quando te ne vai, ti manca anche mentre stai ancora volando via.
All’inizio pensavo non fosse per me, troppo grande, troppo veloce, troppo vista in TV. E invece… New York mi ha stupita. Totalmente.
L’ho camminata tutta, miglio dopo miglio, senza perdere un angolo, un dettaglio, una strada.
Mi sembrava di conoscerla, ma ogni passo era una scoperta.
Mi sono fermata a guardare la città dall’alto, dell’Empire State Building, e poi ho lasciato che il Ponte di Brooklyn mi incantasse al tramonto. E sì, ho passato ore col naso all’insù, cercando di capire dove finivano i grattacieli.
L’estate a New York è piena di rumori, di energia, di odori intensi, ma anche di attimi inaspettati di poesia urbana. Un taxi che passa, una panchina all’ombra, una vetrina illuminata nel cuore della notte.
È una città che non ti dà tregua, ma che sa anche farti innamorare piano.
E io, che non credevo mi sarebbe piaciuta così tanto… me ne sono andata con un pensiero solo: New York non si visita, si vive.